La prima cosa da fare è capire se possiedi i requisiti per poter intraprendere questa professione, dovrai scegliere il codice ateco corretto da utilizzare e individuare il regime fiscale adatto.
Ti consigliamo per questo di affidarti ad uno dei nostri professionisti per evitare di incorrere in errori e possibili sanzioni, ma vediamo insieme ogni singolo passaggio.
Quali sono i requisiti richiesti?
Oltre ai normali requisiti morali e di onorabilità, all’agente di commercio in sede di apertura, vengono richiesti anche i titoli professionali.
L’aspirante imprenditore, dovrà quindi dimostrare, in fase di apertura, di possedere almeno uno dei seguenti requisiti:
- diploma di scuola di secondo grado a indirizzo commerciale o laurea in materie commerciali o giuridiche;
- aver frequentato, con esito positivo, uno specifico corso professionale di qualificazione riconosciuto dalle regioni;
- avere esperienza lavorativa di almeno due anni, negli ultimi cinque anni, anche non continuativi, come dipendente con qualifica di viaggiatore piazzista o con mansioni di dipendente qualificato addetto alle vendite, o dipendente di un ente o società del settore finanziario, creditizio o fiduciario con compiti di intermediazione finanziaria;
- essere titolare di attività commerciale come lavoratore autonomo per almeno due anni nell’ultimo quinquennio, o titolare di attività artigiana di produzione e relativa vendita.
Accertati di possedere almeno uno di questi elencati, prima di intraprendere il processo di apertura partita iva.
Quale codice ateco scegliere?
Scegliere il codice ateco corretto è fondamentale perchè andrà a definire quella che sarà la tua attività.
Potrai optare per codici ateco generici o specifici, potresti utilizzare il:
46.19.01 – Agenti e rappresentanti di vari prodotti senza prevalenza di alcuno
46.17.05 – Agenti e rappresentanti di bevande e prodotti similari
46.17.06 – Agenti e rappresentanti di prodotti ittici freschi, congelati, surgelati e conservati e secchi
Regime forfettario o Regime semplificato? Questo è il problema!
Per accedere al Regime Forfettario dovrai rispettare i requisiti previsti, inoltre:
- non avrai l’obbligo di emettere fatture cartacee,
- le tue fatture saranno sprovviste di iva e quella pagata ai fornitori diventerà per te un costo,
- dovrai applicare alle tue fatture una marca da bollo del valore di 2€ qualora l’importo totale superi i 77,47€,
- se percepisci redditi da lavoro dipendente, non faranno cumulo con il reddito da partita iva,
- potrai optare per l’imposta sostitutiva al 5% per i primi anni di attività (sempre rispettando determinati requisiti) o al 15%,
- non dovrai superare i 65.000€ di ricavi,
- non potrai dedurre né detrarre i costi realmente sostenuti in quanto ti è riconosciuta una spesa forfettaria in base al tuo coefficiente di redditività.
Con il Regime Semplificato la soglia dei ricavi aumenta con un massimo di 400.000€ per chi vende servizi e 700.000€ per chi vende prodotti, inoltre:
- dovrai pagare Irap e Irpef,
- il reddito imponibile sarà calcolato in base ai costi e ai ricavi,
- se percepisci redditi da lavoratore dipendente faranno cumulo con il reddito derivante dalla partita iva,
- dovrai aderire al sistema di fatturazione elettronica e applicare l’iva.
Per poter effettivamente valutare la convenienza di un regime piuttosto che dell’altro ti consigliamo di verificare che l’importo delle spese forfettarie riconosciute non siano di molto inferiori rispetto a quelle che effettivamente sostieni e la perdita della possibilità di dedurre e detrarre altre tipologie di spese (come quelle mediche, di ristrutturazione, i carichi familiari ecc).
Iscrizione all’INPS
Sarai iscritto in camera di commercio e verserai i contributi fissi di 3840€ (suddivisi in 4 rate trimestrali) per un reddito compreso tra 0 e 15953€. Se dovessi superare tale soglia, sul reddito eccedente, verrà applicata un’aliquota contributiva pari al 24.09% .
Potrai decidere di richiedere la riduzione contributiva all’INPS del 35% che, una volta accettata, sarà applicabile sulla parte contributiva fissa e anche su quella variabile.
Se, nonostante la riduzione, riuscirai a versare almeno i contributi fissi di circa 3.840€, le settimane accreditate ai fini pensionistici saranno piene e corrisponderanno a 52. Se invece, applicando la riduzione non arriverai a versare i contributi fissi, le settimane accreditate diminuiranno a 33,8.
Ovviamente dovrai versare anche i contributi all’Enasarco, potrai calcolare quanto dovuto direttamente sul sito corrispondente costantemente aggiornato, puoi vederlo qui.
Qual è il coefficiente di redditività e a cosa serve?
Il coefficiente di redditività per l’attività di agente di commercio è pari al 62%. Questo vuol dire che per tali attività sono state riconosciute delle spese forfettarie pari al 38% dei ricavi. Se rispetterai i requisiti, potrai applicare la riduzione dell’imposta sostitutiva del 5% (valida per i primi 5 anni), altrimenti applicherai quella al 15%.
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