Ma i motivi per cui, vendere su Amazon FBA, è la scelta migliore non si esauriscono qui.
Se deciderai, infatti, di aderire a questo servizio, non dovrai preoccuparti tu della spedizione, del monitoraggio e dei resi, sarà Amazon a farlo per tuo conto. Potrai svolgere la tua attività serenamente, non dovrai preoccuparti di avere un magazzino né tantomeno di dover spendere ulteriori soldi tra autorizzazioni, fitto e gestione.
Arriviamo quindi al punto più cruciale: quale codice ateco scegliere?
Sicuramente per poter vendere su Amazon FBA potrai utilizzare il codice:
47.91.10 – Commercio al dettaglio di qualsiasi prodotto effettuato via internet .
Quali altri adempimenti svolgeremo per te?
- Iscrizione in camera di commercio
- Presentazione della Scia in comune
- Iscrizione all’istituto previdenziale INPS
- Iscrizione al VIES per permetterti di effettuare operazioni di acquisto/vendita intracomunitarie.
Arrivati a questo punto dovrai scegliere quale regime fiscale sarà meglio adottare.
Avrai due possibilità, entrambe presentano diversi requisiti da rispettare e delle profonde differenze.
Per accedere al Regime Forfettario dovrai rispettare i requisiti previsti, inoltre:
- non avrai l’obbligo di emettere fatture cartacee,
- le tue fatture saranno sprovviste di iva e quella pagata ai fornitori diventerà per te un costo,
- dovrai applicare alle tue fatture una marca da bollo del valore di 2€ qualora l’importo superi i 77,47€,
- se percepisci redditi da lavoro dipendente, non faranno cumulo con il reddito da partita iva,
- potrai optare per l’imposta sostitutiva al 5% per i primi anni di attività (sempre rispettando determinati requisiti) o al 15%,
- non dovrai superare i 65.000€ di ricavi,
- non potrai dedurre né detrarre i costi realmente sostenuti in quanto ti è riconosciuta una spesa forfettaria in base al tuo coefficiente di redditività.
Con il Regime Semplificato la soglia dei ricavi aumenta con un massimo di 400.000€ per chi vende servizi e 700.000€ per chi vende prodotti, inoltre:
- dovrai pagare Irap e Irpef,
- il reddito imponibile sarà calcolato in base ai costi e ai ricavi,
- se percepisci redditi da lavoratore dipendente faranno cumulo con il reddito derivante dalla partita iva,
- dovrai aderire al sistema di fatturazione elettronica e applicare l’iva.
Per poter effettivamente valutare la convenienza di un regime piuttosto che dell’altro ti consigliamo di verificare che l’importo delle spese forfettarie riconosciute non siano di molto inferiori rispetto a quelle che effettivamente sostieni e la perdita della possibilità di dedurre e detrarre altre tipologie di spese (come quelle mediche, di ristrutturazione, i carichi familiari ecc).
Quali contributi dovrai versare?
Nel caso in cui optassi per il regime forfettario, il tuo coefficiente di redditività sarà pari al 40%.
Sul 40% dei tuoi ricavi verserai contributi e imposta sostitutiva.
I contributi che dovrai versare saranno così ripartiti:
- contributi fissi 3850€ per un reddito compreso tra 0 e 15.953€
- contributi a percentuale (24,09%) per un reddito superiore a 15953€ oltre i contributi fissi.
Potrai chiedere una riduzione dei contributi del 35%, invieremo noi per te la domanda di riduzione entro 30 giorni dall’apertura della partita iva, mentre se sei assunto full-time chiederemo all’INPS l’esonero contributivo.
E per poter vendere o acquistare all’estero, cosa devi fare?
Per poter acquistare e vendere beni all’estero ma dovrai essere iscritto al VIES (non temere ci occuperemo di tutto noi in fase di apertura), vediamo, però, nel dettaglio cosa accade in questi casi.
Potrai acquistare normalmente prodotti da soggetti europei senza mettere in atto comportamenti particolari per un imponibile inferiore ai 10.000€ all’anno.
Nel momento in cui supererai tale cifra o nel caso in cui dovessi acquistare servizi, dovrai integrare l’iva nelle fatture e versarla tramite F24 entro il 16 del mese successivo.
Se invece desideri vendere i tuoi beni all’estero ti basterà inserire in fattura la seguente dicitura : “La cessione in oggetto non costituisce cessione intracomunitaria ai sensi dell’articolo 41, comma 2-bis, del D.L. 30 agosto 1993, n. 331”.
Per quanto riguarda la vendita di servizi, invece, non dovrai addebitare al cliente l’iva in fattura applicando la dicitura ‘Reverse charge’, presentando il modello Intrastat alla Dogana.
Nel caso in cui i tuoi fornitori dovessero trovarsi al di fuori della Comunità Europea, sarà direttamente l’agenzia delle dogane a dirti quanto sei tenuto a versare di iva, nel caso di acquisto di beni; nel caso in cui acquistassi servizi dovrai emettere un’autofattura per assolvere l’iva.
Se i tuoi clienti dovessero trovarsi al di fuori della Comunità Europea, dovrai inserire in fattura, per la vendita di beni, la dicitura ‘Cessione non imponibile IVA’, nel caso di vendita di servizi ‘operazione non soggetta ad IVA’.
Se hai deciso di intraprendere questa strada, ti consigliamo di contattarci via mail, chat o telefono, saremo felici di seguire il tuo percorso consigliandoti gli step migliori da compiere.
Seguiamo già la contabilità di tanti venditori Amazon FBA, cosa aspetti?